Cosa c’è dietro il Codice QR del Green Pass?

Come ormai sappiamo bene tutti quanti, in Italia, con l’arrivo del vaccino contro il SARS Covid-19, è arrivato anche il famoso Green Pass. È composto da un codice alfanumerico e un codice QR associato; ma cosa c’è dietro il codice QR del Green Pass?

Dal 6 Agosto 2021 il Green Pass è obbligatorio in Italia per accedere ai luoghi al chiuso o ai grandi eventi. Ristoranti al chiuso, Cinema, Concerti, Eventi sportivi, viaggi in aereo, ecc.

Questo documento è in formato digitale e una volta che è stato recuperato e rilasciato, molte persone si sono chieste che cosa c’è dietro questo codice. Che dati sto mostrando al cameriere che mi controlla o all’addetto alla sicurezza per il concerto? Ci sono pericoli per la privacy?

Cos’è un Codice QR?

Partiamo con definire prima di tutto cos’è un QR Code, perché non è una cosa scontata. QR Code sta per Quick Response Code. È una tipologia di codice a barre a due dimensioni, è di forma quadrata ed è composto da una serie di quadratini neri che compongono un “disegno” astratto. È un codice molto semplice da usare e da generare rispetto ai codici a barre tradizionali. Contiene molte più informazioni: possono essere memorizzati fino a 7089 caratteri. Il nome Quick Response significa che è facilmente e velocemente decodificabile. All’interno del simbolo possono essere conversati indirizzi web, testi o numeri di telefono. Per leggere un QR Code basta la fotocamera di uno smartphone di ultima generazione, oppure un’applicazione dedicata.

Cosa si vede quando viene inquadrato il Green Pass?

Se proviamo a inquadrare il simbolo ottenuto con il codice Authcode e la tessera sanitaria, il Green Pass, comparirà sullo schermo una lunga stringa di lettere e numeri incomprensibile. Questo per un motivo semplicissimo: il Green Pass è stato codificato ulteriormente in modo tale da renderlo ancora più sicuro. Le regole per tale codifica sono state dettate dall’UE (Unione Europea); per estrarne il contenuto sono necessari software specifici. Ma per chi ha conoscenza con i linguaggi di programmazione è possibile farlo. Per questo motivo gli esperti hanno specificato quanto sia rischioso condividere il proprio Green Pass sui social. Le informazioni in esso contenute potrebbero essere recuperate e sfruttate per altri fini. E di informazioni scomode, in questo QR Code, ce ne sono un pochine.

Che dati sono inseriti nel Codice QR?

I dati contenuti nel proprio Green Pass sono molti e vengono elencati nel documento dell’UE. Oltre ai dati forniti di base come nome, cognome e data di nascita, sono presenti anche i codici relativi alla malattia di riferimento (SARS Covid-19), alla tipologia di vaccino e al produttore del vaccino stesso, e inoltre alla serie numerica della dose iniettataci. Poi la data della ricezione della dose di vaccino, lo stato in cui è stata effettuata, l’ente certificatole responsabile.

Nel caso invece dei Green Pass relativi a un tampone, quindi validi solamente alcuni giorni, i dati fanno riferimento alla tipologia di test, al nome del test, a chi ha prodotto il test e a chi l’ha effettuato. Infine, la data e il risultato del tampone.

Per quanto riguarda i Green Pass che accompagneranno coloro che sono guariti dal Covid-19, qui le informazioni riguardano la data del primo tampone risultato positivo, il Paese che ha memorizzato il tampone, l’ente che ha documentato il tampone, la durata di validità del certificato di positività.

Come si scansiona?

Per scansionare questo QR Code il Governo ha messo a disposizione un’applicazione (VerificaC19) per verificare l’autenticità. È una applicazione utilizzabile soltanto da coloro che ne hanno diritto. È stata progettata in modo tale da tutelare la privacy di tutti i Green Pass analizzati. L’applicazione non raccoglie alcun dato; l’informazione del codice rimane solamente dell’individuo che lo mostra.

Non ci saranno registri delle persone entrate nei ristoranti, palestre o bar né liste salvate nel nostro QR Code di luoghi che abbiamo visitato. Quest’ultima possibilità è impossibile anche a livello tecnico, in quanto le informazioni contenute in un QR Code non sono modificabili. Quindi l’esercente o chiunque vada a controllare i Green Pass non vedrà nessuna vostra informazione. Potrà solamente controllare se siamo abilitati a entrare o no nella struttura. Inoltre, la norma esplicita in modo chiaro che i dati non devono e non possono essere raccolti.

ATTENTI!

Una nota importante va alla pericolosità della condivisione del proprio codice. Il nostro QR Code, se condiviso, potrà essere semplicemente salvato sul telefonino di qualcun altro e utilizzato illegittimamente. D’altronde al momento dell’utilizzo non verranno richiesti documenti di identità. Inoltre, è meglio utilizzare il Green Pass in formato digitale anziché stampato, in modo tale che il rischio di perderlo o dimenticarselo sia molto basso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *