La corsa verso la maturità digitale

Nell’ultimo periodo caratterizzato dalla pandemia gli inserzionisti hanno dovuto affrontare dei cambiamenti che avranno un forte impatto negli anni a venire. Molte attività hanno risposto con facilità a questo cambiamento adottando strategie di digitalizzazione accelerate, molte altre, invece, non hanno saputo reagire adeguatamente e si prestano alla corsa verso la maturità digitale.

Un nuovo studio del Boston Consulting Group (BCG) e di Google mostra che coloro che sono più maturi digitalmente hanno gestito i cambiamenti con resilienza. Gli inserzionisti di livello avanzato nel digitale, secondo lo studio, hanno molte più probabilità di accrescere la loro quota di mercato in un anno, superando facilmente i loro pari. La ricerca, inoltre, definisce solamente il 9% dei brand digitalmente maturi.

Lo studio del BCG e Google evidenzia quattro aree cruciali sulle quali le aziende devono concentrarsi per accelerare la loro maturità nel marketing digitale. Collocando i valori e la fiducia del consumatore al centro della strategia per la maturità digitale, gli inserzionisti potranno accelerare la marcia verso il traguardo e superare le nuove aspettative dei consumatori sulla privacy.

Concentratevi sui dati prioritari

L’utilizzo dei dati proprietari (informazioni condivise direttamente dalle persone con il loro consenso) fornisce ai brand insight sui clienti, avvantaggiandoli in termini di competitività.

In questo modo, le aziende possono comprendere meglio l’origine e la qualità dei dati, soddisfacendo anche i nuovi cambiamenti normativi relativi alla privacy.

I professionisti del marketing digitale più astuti costruiscono la fiducia del cliente nel tempo creando uno scambio di valore bidirezionale molto convincente. Le persone, in questo modo, condividono i propri dati in cambio di, ad esempio, nuove funzionalità (contenuti premium, offerte, …). Se non si da qualcosa in cambio di informazioni difficilmente si riuscirà a costruire fiducia con il proprio pubblico. Ciò ovviamente rende l’accesso ai dati prioritari più difficoltoso.

Secondo la ricerca, chi riesce ad ottenere una mole di dati maggiore rispetto a chi non riesce, genera 1,5 volte più reddito incrementale da un singolo posizionamento dell’annuncio, da un’azione o da una combinazione.

Investite nella misurazione end-to-end

Raggiungere la misurazione end-to-end è un processo complicato, soprattutto con le nuove normative sulla privacy e con la rimozione dei cookie di terze parti. Essere in grado di misurare tutto il percorso d’acquisto di un cliente è il sogno di molti.

È fondamentale stabilire obiettivi comuni per tutti i canali e collegarli direttamente ai risultati ottenuti dall’attività. In questo modo, le aziende si potranno concentrare sulla misurazione delle performance.

Tuttavia, la vera misurazione end-to-end richiede dei modelli predittivi, che possono essere sfruttati per misurare indicatori come l’attribuzione o la conversione. Tali modelli permettono alle aziende, ad esempio, di attribuire il valore dei touchpoint dei clienti utilizzando sofisticati modelli predittivi basati su conversion modelling anziché su conversioni reali.

Scegliete l’agilità

Secondo la ricerca, una volta raggiunto il giusto “livello di agilità” degli inserzionisti, la produttività migliora di tre volte. In questo modo, molti processi possono venire svolti in molto meno tempo. Però, adottare un approccio agile nella propria attività non è mai facile. È di primaria importanza, per i dirigenti, assicurarsi che i team collaborino insieme, sia tra chi lavora “agilmente” e tra chi lavora in azienda in maniera interfunzionale.

È, inoltre, importante creare una forte cultura di apprendimento e sperimentazione basata sulle inclinazioni attuali e sulle ipotesi accompagnate dagli insight invece che dai dati storici. Infine, è importante comporre capacità per reagire in tempo reale sfruttando l’automazione e monitorando i mutamenti nei segnali digitali.

Integrate nuove competenze e partnership

Uno dei motivi che frenano le aziende al progresso è il personale. Una carenza di personale qualificato tecnicamente non permette di seguire i ritmi aziendali di molte altre aziende che invece sono ricche di questi individui.

Mentre il focus iniziale per i brand dovrebbe essere quello di colmare la mancanza di figure competenti tramite le partnership, il passo successivo è quello di compiere un’analisi approfondita per individuare il miglior equilibrio a lungo termine delle capacità interne ed esterne.

In questo modo le aziende possono adottare un modello ibrido, con partner con delle determinate competenze che necessitano qualcuno con altre competenze interno all’azienda e viceversa. È importante inoltre definire dei programmi di aggiornamento e turnover dei dipendenti, la crescita professionale migliora l’ambiente interno e stimola molto di più i lavoratori.

Non bisogna aspettare

La corsa verso la maturità digitale non è tra 5 o 10 anni, è ora, sarà vinta da chi è veloce e le aziende meno mature devono accelerare per mettersi al passo con le altre. Le più grandi aziende affermano di lavorare fortemente sui dati e sulle iniziative marketing collegate ad essi. L’organizzazione aziendale deve cambiare, evolversi, non può rimanere sempre la stessa. Per affidarti a esperti per la transizione digitale puoi affidarti a Thinkplace S.r.l., saranno capaci di trovarti soluzioni tecnologiche su misura per la gestione aziendale.

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